Nel siracusano a rischio chiusura 5.000 imprese a causa del caro energia

UNA “TEMPESTA PERFETTA” HA COLPITO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE SICILIANE NEL 2022 CONFARTIGIANATO: LA PROVINCIA DI SIRACUSA REGISTRA COMUNQUE UN PIL POSITIVO (+ 1,10) 

 Il presidente La Porta: “Dai dati elaborati dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Imprese Sicilia, emergono preoccupanti fattori negativi che condizionano la crescita delle imprese e dell’economia locale”

Il segratario Caschetto: “Per uscire dal pantano, Confartigianato Imprese ha elaborato una serie di proposte che sono state consegnate alla premier Meloni e al Presidente della Regione Siciliana”.

«Il 2022 è stato un anno particolarmente difficile per le piccole e medie imprese ed i cittadini in Sicilia, ma soprattutto nella nostra provincia: guerra Russo-Ucraina, caro energia, caro materie prime, blocco del mercato delle cessioni dei crediti delle imprese nel settore dell’edilizia, aumento del costo degli interessi passivi su finanziamenti e mutui e, non ultima, l’opprimente burocrazia, hanno innescato la cosiddetta “tempesta perfetta” dalla quale, per molte imprese, sarà difficile uscire». 

Un ritratto a tinte assai fosche quello delle attuali condizioni del tessuto socio economico locale tracciato dal presidente di Confartigianato Imprese Siracusa, Daniele La Porta che tuttavia lascia spazio ad uno spiraglio di luce: «Nonostante i tanti fattori negativi la provincia di Siracusa ha fatto comunque registrare nel 2022 un lieve aumento del valore aggiunto (PIL) rispetto al periodo precrisi (2019) – aggiunge La Porta – che l’Osservatorio delle Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Sicilia ha quantificato in un +1,10%, incremento trainato soprattutto dal settore delle costruzioni che da solo ha totalizzato un +33,60% a livello di incidenza sulla crescita totale». Un settore, quello dell’edilizia, che ha beneficiato degli effetti positivi del cosiddetto “Superbonus”. 

Tra i fattori fortemente negativi che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso spicca l’aumento dei prezzi al consumo che, dai dati elaborati dall’osservatorio, ad ottobre del 2022 ha fatto registrare per la Sicilia l’incremento più alto tra le regioni italiane con il tasso di inflazione pari al -14,4%, mentre per quanto riguarda la provincia di Siracusa, la stessa si colloca tra le province che hanno fatto registrare il maggior incremento dei prezzi con un tasso dell’inflazione del 13,6%, un dato in gran parte determinato dal caro-bollette che nella nostra provincia ha determinato un incremento della spesa per energia (rispetto al 2021) del 135,6% con un maggior costo sostenuto dalle imprese di circa 104 milioni di euro.

Altro elemento di preoccupazione è il repentino aumento dei tassi di interesse sui finanziamenti che, a seguito dell’aumento dei tassi operato dalla Banca Centrale Europea, ha determinato per le micro e piccole imprese siciliane un valore medio dei tassi di interessi passivi pari all’8,33%, dato che risulta sostanzialmente uguale anche nella provincia di Siracusa.

 E tra le sempre presenti barriere che ostacolano la crescita delle piccole e medie imprese siciliane, si registra ancora una volta l’opprimente peso della burocrazia. «Per superare le criticità e rilanciare il tessuto imprenditoriale, abbiamo elaborato una serie di proposte che sono state consegnate sia alla neo eletta Presidente del Consiglio dei Ministri che al Presidente della Regione Siciliana – afferma Enzo Caschetto, segratario provinciale di Confartigianato Imprese Siracusa – e tra le richieste prioritarie di Confartigianato alla politica, Il tema del caro-energia è senz’altro il più urgente da affrontare».

 Caschetto ricorda che nell’anno appena trascorso, Confartigianato ha lanciato il grido dall’allarme attraverso una campagna mediatica svolta su tutto il territorio nazionale dal titolo “Nessuna impresa chiuda”, «slogan sotto il quale abbiamo manifestato il 7 novembre scorso a Palermo, con una presenza di oltre 10.000 imprese siciliane». 

In Sicilia, secondo i dati dell’Osservatorio MPI di Confartigianato, sono a rischio chiusura, per i costi insostenibili dell’energia, circa 63.000 imprese artigiane che occupano oltre 115.000 addetti delle quali, circa 5.000 sono in provincia di Siracusa con oltre 13.000 addetti. 

Sul versante del fisco, Confartigianato ritiene indispensabile ridurre progressivamente la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario per rendere più competitivo il Paese, garantendo alle imprese la medesima modalità di tassazione indipendentemente dalla natura giuridica con cui l’attività stessa è esercitata e superando gradualmente l’IRAP. 

Infine è indifferibile una riforma radicale dell’apparato burocratico del paese con interventi che mirino a digitalizzare il rapporto e l’interoperabilità delle banche dati pubbliche, standardizzare i procedimenti, unificare il front-office SUAP digitale e l’interoperabilità delle banche dati pubbliche e semplificare i 600 procedimenti previsti dal PNRR, a partire da quelli ambientali. 

«Su questi ed altri temi, Confartigianato intende proseguire nel confronto da tempo avviato con tutti i livelli di Governo: nazionale, regionale, locale – affermano La Porta e Caschetto – nella convinzione che dal confronto nascono le soluzioni alle numerose problematiche che attanagliano i nostri piccoli e medi imprenditori. Noi di Confartigianato Imprese Siracusa ci siamo e lo abbiamo dimostrato in occasione delle ultime elezione sia Nazionali che Regionali – concludono – incontrando tutti i leader dei partiti politici ed elaborando proposte che sono state consegnate direttamente a chi oggi ha l’onore e l’onere di governare il nostro paese e la nostra regione»

 

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