– Confartigianato Imprese Siracusa interviene sulla frana che nei giorni scorsi ha interessato la Sp 45 che collega i comuni di Cassaro e Ferla con la Statale 124.
«La mancata manutenzione delle strade provinciali è un fattore di costante pericolo per la sicurezza dei veicoli e delle persone e rischia di mettere in ginocchio il già fragile tessuto economico del territorio siracusano – dichiara Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa – per questo occorre richiamare le rappresentanze politiche e di categoria ad una forte mobilitazione».
Per Confartigianato è giunto il momento che il territorio nel suo insieme faccia appello ai governi regionale e nazionale, affinchè non si perda tempo nell’affrontare il tema legato al dissesto idrogeologico e alla manutenzione della viabilità della zona sud, in particolare quella che collega la zona montana al resto della provincia.
«Le copiose ed intense precipitazioni dell’autunno appena trascorso hanno peggiorato la già fragile condizione delle infrastrutture stradali provinciali – continua La Porta – e la prospettiva di un ulteriore isolamento della zona montana sarebbe devastante per la debole realtà economica e sociale di questo territorio. Il sistema dei trasporti su gomme è l’unico che, per il momento, garantisce la sopravvivenza della zona montana e lo sviluppo in termini di presenze turistiche. I centri abitati e le relative realtà imprenditoriali e commerciali, strettamente legate ai flussi turistici della Valle dell’Anapo e di Pantalica, non possono permettersi il lusso di arretrare in termini di servizi ai viaggiatori che sono attratti e affascinati da questi luoghi ricchi di beni culturali e naturalistici unici al mondo ed una buona rete viaria è fondamentale in tal senso».
Per Daniele La Porta, occorre mettere in campo una forte mobilitazione della politica, delle amministrazioni locali e delle rappresentaze sindacali e datoriali «per favorire il ricorso ai fondi comunitari e per richiamare i governi regionale e nazionale a fare tutto quanto e di loro competenza per fronteggiare un’emergenza che rischia di accelerare il processo di spopolamento dei comuni iblei».